23/05/1471 Intervista alla Governatrice Angiolet
Pubblichiamo di seguito la nostra intervista a Angelica Hannover, Governatrice di Terra di Lavoro. KAP: Signora Governatrice, cominciamo dalla solita domanda di rito: potreste farci la cortesia di presentarvi ai nostri lettori e raccontare loro brevemente la vostra storia? Angiolet: Sono nata a Sessa Aurunca molti anni fa, ormai. Sin da subito mi sono interessata alla vita politica della mia provincia ed ho avuto l'opportunità di fare esperienza grazie al partito Golia di cui entrai a far parte. Per anni è stata la mia famiglia e da tutti i membri al suo interno ho imparato molto. Dal più appariscente, fino a quello più silenzioso e riservato. Mi ritengo fortunata di aver vissuto gli anni d'oro della provincia, in cui il confronto con gli avversari politici - spesso aspro e senza mezze misure - rimaneva comunque entro i confini della civiltà. Nell'ormai lontano 1460 chiudo definitivamente con la vita politica nella provincia e comincio a vagare per il mondo conosciuto e a ritirarmi periodicamente. Solo due anni fa ho deciso di tornare nella mia terra e dedicarmi alla mia famiglia. Lo scorso anno, invece, per una serie di motivi concatenati e situazioni propizie, decido di tornare a fare vita politica attiva insieme a vecchi e nuovi amici. Incontrare diverse persone giovani interessate alla vita della provincia ha riacceso in me una piccola speranza per queste terre rimaste in silenzio troppo a lungo. Decidemmo così di tornare in campo, insieme ai CDS che fino a quel momento si erano occupati della provincia e riaprendo le sale del partito Antigone. Direi che può bastare. KAP: Se non sbaglio, ci avete accennato a un'imprecisione per quanto riguarda la proposta di compromesso riportata nel nostro precedente articolo sul conflitto civile. Angiolet: Vi ringrazio per l'opportunità di rettifica che mi avete concesso. Infatti è così. Voi avete riportato, giustamente, una dichiarazione realmente avvenuta spiegando che la corona avrebbe concesso ai laburini "la presenza di un Vostro [di Terra di Lavoro, NdR] esercito Provinciale da lasciare in Capitale o dove preferite, [...] in cambio dello scioglimento delle altre due formazioni militari ed al ritorno alla normalità". Questa affermazione, però, era soltanto una mistificazione successiva di quanto invece affermato dal re nel suo I Comunicato del 30 marzo che invece ordinava: "- Lo scioglimento immediato ENTRO E NON OLTRE LE VENTIQUATTRO (24 ore) ore dei seguenti eserciti: Esercito "MAGA NOCTIS" comandato da Siscia_di_loki. / Esercito "Vereor Nox" comandato da Artoria e di ogni esercito in fase di creazione. - Si conferma l'Esercito "Milites Regis Citra Pharum" comandato da Lady.laura.pacioli con ordine di stanziarsi in Capua." Dunque, nessun esercito provinciale ci era stato "concesso", bensì uno regio. KAP: Passiamo subito al tema scottante e luttuoso della guerra civile che investe il nostro Regno: quando, a vostro avviso, è iniziato questo conflitto? E quali ne sono le cause reali dal vostro punto di vista? Angiolet: Dunque, se dovessi individuare un momento decisivo potrei rintracciarlo nella creazione illegale e compiuta di nascosto dei due eserciti a Silvi degli attuali ministri, Gitano e Ginevra, giorni prima che gli esiti delle elezioni fossero visibili a tutti. Senza alcun motivo due persone che fino a quel momento non avevano alcun ruolo istituzionale hanno deliberatamente deciso di alzare due armate senza consultare l'allora Stato Maggiore, mentre Dacos, ancora Governatore [degli Abruzzi, NdR] all'epoca, aveva appena sconfinato in Terra di Lavoro, giungendo fino a Pontecorvo indisturbato e senza alcuna comunicazione. Da quel momento la fiducia è venuta totalmente meno. KAP: Vi era realmente intenzione di tentare una soluzione diplomatica data la superiorità militare asserita dal Reggente? Come mai non avete scelto di presentarvi a discutere nel Concilio Ristretto? Angiolet: La provincia di Terra di Lavoro non ha mai preso in considerazione un'azione militare concreta. Di certo non si può parlare di Terra di Lavoro come di una provincia guerrafondaia e dedita agli scontri militari, diversa è la situazione se si viene oppressi e minacciati con la forza. La risposta di tutti gli abitanti della provincia mi sembra eloquente. Non vedo quali aspetti positivi possa portare una guerra, nessuno. Vi ringrazio, però, per avermi chiesto perché non mi sono presentata nel Concilio Ristretto, visto che il reggente ha dichiarato che "Ogni Governatore, insieme ai ministri e al Sovrano in persona, risiede nel Concilio Ristretto ed è proprio lì che la Governatrice -come si è sempre fatto- poteva intavolare una discussione con il Sovrano e palesare i suoi disappunti". Lo stesso reggente ha dimenticato di dire che dopo giorni di silenzio assoluto mi sono stati tolti gli accessi alle sale del Concilio Ristretto non appena ottenute le chiavi. Inoltre, mai e sottolineo mai, prima della convocazione del senatore Dante_sparda - e su richiesta del senatore Fridal - nessuna delle persone coinvolte si è mai degnata di scrivermi per cercare di comprendere le reali motivazioni dei miei appunti. L'unica cosa che ho ricevuto sono stati insulti, offese e illazioni. KAP: Col senno del poi (di cui, per carità, son piene le fosse) credete che sciogliere gli eserciti provinciali sarebbe stata una strada percorribile? Di certo, come avete detto già, l’esercito del Capitano Artoria era costituzionalmente ineccepibile, ma se non sbaglio quello di Siscia_di_loki era già in fase di smobilitazione. Angiolet: Come ho detto poco sopra, non so chi, al mio posto, come Governatore, avrebbe agito diversamente: mettetevi nei miei panni, il governatore della provincia abruzzese sconfina nel mio territorio con un esercito e contestualmente i suoi due sodali arrivano a Sora con due eserciti illegittimi: in veste di cosa poi? Fratello e madre del Governatore? Erano venuti a riprendere il figlio persosi per strada? Voi avreste sciolto gli eserciti? KAP: Quali sono gli obiettivi politici della vostra fazione in questo conflitto? Angiolet: Questa è una domanda complessa, ma che al contempo mi offre l'opportunità di chiarire un concetto fondamentale: nessuno, me per prima, ha chiamato alla ribellione gli abitanti di Terra di Lavoro. Ognuno ha ritenuto giusto farlo per le proprie motivazioni senza che nessun piano "ribelle" fosse stato predisposto a priori. L'unione delle varie componenti della resistenza che, ci tengo a precisare, riuniscono insieme non solo laburini ma anche abruzzesi, tra cui nobili, è scaturita dalla reazione ai modi prepotenti del reggente e dei suoi compari. Si tratta di una reazione spontanea e corale, ma non coordinata, infatti, è stato naturale a un certo punto trovarsi uniti contro un modus operandi che non rispecchia i sentimenti e gli intenti con cui la Costituzione del Regno è stata scritta. L'obiettivo politico è il ripristino della legalità costituzionale superata dagli eventi militari e che ha portato a scelte dolorose, ma necessarie di cui tuttora si sente il peso. Libertà costituzionale e territoriale come meritano i cittadini del Regno e delle Province. KAP: Di recente c'è stata una polemica sulla questione della chiusura dei confini laburini e sui decreti iniziali. Possiamo chiedervi delucidazioni? Angiolet: Le questioni sono sorte rispetto ai decreti adottati per la chiusura dei confini. Ritengo che le contestazioni mosse nelle piazze cittadine dai diversi detrattori, principalmente adducendo la Gerarchia delle Fonti e diverse disposizioni costituzionali, siano fallaci, perché deducono considerazioni inesatte partendo da premesse interpretate erroneamente ed in maniera parziale. I “decreti” che ho emanato non sono altro che atti autoritativi, unilaterali e vincolanti la cui adozione spetta a qualsiasi autorità pubblica nell’ambito dell’esercizio dei suoi poteri e della legalità. E quando un provvedimento di questo tipo ha ad oggetto una materia, come quella della chiusura delle frontiere, per la quale è necessario agire per motivi di sicurezza del territorio, esso non può essere considerato con le categorie con cui la nostra Costituzione disciplina il decreto. Se prendiamo in considerazione come si è espressa più volte la Corte d’Appello su questo punto, il decreto definito nella Carta è un atto del potere legislativo, ma sappiamo benissimo che una materia come quella in esame non può essere regolata con decreto legislativo perché potrebbe, “anche solo in linea teorica, seguire la conversione in Legge”: pertanto, “risulterebbe possibile l’ipotesi secondo cui le frontiere potrebbero risultare chiuse potenzialmente ad libitum e non per ragioni di sicurezza del Regno” (CAD, Sentenza n. 1/1469). Essendo espressione del potere esecutivo, che la stessa Costituzione riconosce anche ai principi delle due province, i provvedimenti che ho adottato sono, da questo punto di vista, legittimi. KAP: Avete già dichiarato che la vostra non è una ribellione contro il Regno o tantomeno contro gli abruzzesi, ma mi e vi chiedo: c'è la disponibilità a una convivenza pacifica come sotto il regno di Maryam Hannover? Non c'era un pregiudizio di fondo nei confronti di Vindicta anche prima dei fatti che hanno avuto luogo nell'interregno? Angiolet: In realtà, non lo chiamerei affatto pregiudizio. Negli anni trascorsi all'estero ho frequentato persone e gruppi tutti diversi tra loro e non ho mai avuto difficoltà nel conformarmi ad essi. Il problema qui è stato diverso sin dal mio primo approccio con il loro gruppo: ciò che non ho mai condiviso è stato l'atteggiamento prepotente e personalistico della gestione del potere. E a questo atteggiamento mi sono sempre opposta, non posso negarlo. Ma la differenza è sostanziale: ogni volta che l'ho ritenuto necessario ho espresso le mie perplessità nel Concilio ristretto, presso il Real Senato e in pubblica piazza. Sotto il regno della Regina Maiyra, però, tutto questo era civilmente possibile. Le ho sempre imputato, sia nelle sale istituzionali che nelle nostre discussioni private, che questo equilibrio non sarebbe durato a lungo, ma non si può negare che sia stata abile nel mantenerlo, in una situazione per nulla semplice. E questo non posso che riconoscerlo, da Regina sicuramente ha avuto una visione più ampia e certamente non ha ereditato una situazione semplice in cui parte del Regno era già stato svenduto. Il mio timore, però, non era immotivato. La pubblicazione degli 'accordi segreti' resi noti dallo stesso Gitano per 'smascherare' a suo modo i vecchi membri del Concilio sulla concessione delle cariche per il mantenimento delle poltrone ha portato a galla ciò che molti avevano già fiutato in tempi non sospetti, ancora prima del regno di mia sorella Maiyra. KAP: A quali condizioni considerereste una resa? Angiolet: La restituzione di tutte le città appartenenti alla provincia di Terra di Lavoro. La smilitarizzazione totale da parte delle truppe regie e il ripristino delle condizioni di convivenza civile senza alcuna persecuzione ad personam. Immagino di sognare qualcosa che fino a poco meno di un anno fa era la semplice normalità. KAP: Quali ragioni vi hanno spinti a prendere il Castello di Capua dopo le scorse elezioni provinciali? Angiolet: La candidatura a -2 giorni dalla chiusura delle elezioni da parte di chi prima di sbarcare e trasferirsi ha affondato tutte le navi civili ancorate ai porti della stessa provincia in cui si sono candidati furtivamente come dei ladri può bastare come motivazione? Senza considerare che sono stati anche dichiarati nemici dell'Impero per i loro atti di pirateria. Come ho detto poco fa azioni necessarie, anche se non prese a cuor leggero. KAP: C'è speranza per una soluzione al conflitto che getti le basi per una pace duratura fra le genti del Regno? Angiolet: Dovreste chiederlo a chi ammette di non aver mai pensato ad una risoluzione pacifica dei dissidi perché forte della propria superiorità numerica. Noi cosa possiamo fare dinanzi ad una tale dichiarazione, sconcertante per quanto asserita candidamente, se non resistere? ==================================== Jan Tiberius Vasa, detto Shuruq, per la KAP del Regno delle Due Sicilie ------------------------------------------- Fonti utilizzate: intervista diretta ------------------------------------------- - DIRITTO DI REPLICA. Se qualcuno volesse dare delle versioni diverse rispetto alle notizie presenti nell'articolo, contestandolo in parte o del tutto, può inviare PM sul forum 1 a Shuruq - Se sei interessato a scrivere come giornalista per la KAP, puoi inviare PM sul forum uno a Shuruq |
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Product | Price | Variation |
Loaf of bread | 4.27 | 0.21 |
Fruit | 6.78 | 0.02 |
Bag of corn | 2.38 | 0.06 |
Bottle of milk | 5.69 | -0.03 |
Fish | 13.47 | -1.26 |
Piece of meat | 19.1 | -0.2 |
Bag of wheat | 9.86 | -0.59 |
Bag of flour | 11.21 | 0.89 |
Hundredweight of cow | 30.46 | -0.38 |
Ton of stone | 12.82 | 0.03 |
Half-hundredweight of pig | 13.13 | 0 |
Ball of wool | 10.64 | 0.29 |
Hide | 15.83 | -0.03 |
Coat | 75 | 0 |
Vegetable | 10.74 | 0.23 |
Wood bushel | 3.51 | 0.06 |
Small ladder | 22 | 0 |
Large ladder | 57.81 | 0 |
Oar | 17.5 | 0 |
Hull | 27.5 | 0 |
Shaft | 7.13 | 0 |
Boat | 136.5 | 0 |
Stone | 15.3 | -1.49 |
Axe | 130.13 | 0 |
Ploughshare | N/A | N/A |
Hoe | N/A | N/A |
Ounce of iron ore | 12.19 | -0.06 |
Unhooped bucket | 20.61 | 1.25 |
Bucket | 44.7 | 5.59 |
Knife | 20 | 0.63 |
Ounce of steel | 35 | 0 |
Unforged axe blade | 65 | 15 |
Axe blade | 92.5 | 0 |
Blunted axe | 106.13 | 0 |
Hat | 43.88 | 0 |
Man's shirt | 102.5 | 0 |
Woman's shirt | 81.38 | 0 |
Waistcoat | 124.38 | 0 |
Pair of trousers | 72.5 | 0 |
Mantle | 170.03 | 0 |
Dress | 175 | 0 |
Man's hose | 53.5 | 0 |
Woman's hose | 32 | 0 |
Pair of shoes | 19.69 | 0 |
Pair of boots | 78.63 | 0 |
Belt | 42.5 | 0 |
Barrel | 9.25 | 0 |
Pint of beer | 0.55 | 0 |
Barrel of beer | 47.5 | 0 |
Bottle of wine | N/A | N/A |
Barrel of wine | N/A | N/A |
Bag of hops | N/A | N/A |
Bag of malt | N/A | N/A |
Sword blade | 67.5 | 0 |
Unsharpened sword | 106.25 | 0 |
Sword | 150.83 | 11.25 |
Shield | 28.75 | 0 |
Playing cards | 87.5 | 0 |
Cloak | 137.5 | 0 |
Collar | 57 | 0 |
Skirt | 111.88 | 0 |
Tunic | 153.25 | 0 |
Overalls | 84.75 | 0 |
Corset | 118.75 | 0 |
Rope belt | 53.5 | 0 |
Headscarf | 38.75 | 0 |
Helmet | 151.25 | 0 |
Toque | 56.25 | 0 |
Headdress | 53.25 | 0 |
Poulaine | 43.25 | 0 |
Cod | 16.75 | 0 |
Conger eel | 11.24 | 0 |
Sea bream | 19 | 0 |
Herring | 3.5 | 0 |
Whiting | 9.25 | 0 |
Skate | 10.75 | 0 |
Sole | 11.04 | 0 |
Tuna | 11 | 0 |
Turbot | 10.25 | 0 |
Red mullet | 13.56 | 0 |
Mullet | 10.75 | 0 |
Scorpionfish | N/A | N/A |
Salmon | 16.75 | 0 |
Arctic char | N/A | N/A |
Grayling | 16.54 | 0 |
Pike | 18.5 | 0 |
Catfish | N/A | N/A |
Eel | 7.75 | 0 |
Carp | 13.5 | 0 |
Gudgeon | 14 | 0 |
Trout | 13.23 | 0 |
Pound of olives | 13.13 | 0 |
Pound of grapes | 9.6 | 0 |
Sack of barley | 12 | 0 |
Half-hundred weight of goat carcasses | N/A | N/A |
Bottle of goat's milk | 8.84 | 0 |
Tapestry | 85 | 0 |
Bottle of olive oil | 65 | 0 |
Jar of agave nectar | N/A | N/A |
Bushel of salt | 5.25 | 0 |
Bar of clay | 3.16 | 0 |
Cask of Scotch whisky | 106.25 | 0 |
Cask of Irish whiskey | 129.5 | 0 |
Bottle of ewe's milk | 14.25 | 0 |
Majolica vase | N/A | N/A |
Porcelain plate | N/A | N/A |
Ceramic tile | N/A | N/A |
Parma ham | 57.25 | 0 |
Bayonne ham | 15 | 0 |
Iberian ham | 35 | 0 |
Black Forest ham | 34.75 | 0 |
Barrel of cider | 74.5 | 0 |
Bourgogne wine | 60 | 0 |
Bordeaux wine | 30 | 0 |
Champagne wine | 52.5 | 0 |
Toscana wine | 47.25 | 0 |
Barrel of porto wine | 124.75 | 0 |
Barrel of Tokaji | 135.5 | 0 |
Rioja wine | 138 | 0 |
Barrel of Retsina | 53.6 | 0 |
Pot of yoghurt | 52.5 | 0 |
Cow's milk cheese | 57.5 | 0 |
Goat's milk cheese | 72.5 | 0 |
Ewe's milk cheese | 32.5 | 0 |
Anjou wine | 47.5 | 0 |
Ewe carcass | 7.75 | 0 |
Mast | 357.5 | -25 |
Small sail | 142.5 | 0 |
Large sail | 1022.19 | 0 |
Tumbler of pulque | N/A | N/A |
Jar of pulque | N/A | N/A |