Milano (KAP) - Il giorno 28 dicembre, in serata, il Ducato di Milano viene avvisato dall’Impero della possibile presenza a nord di Como di un’armata, guidata da Cameliane, appartenente a la Repubblica di Ginevra. Il giorno 28 il Ducato di Milano non ha ricevuto nessun avvistamento dalle sue milizie e soldati.

Il giorno 29 dicembre la milizia di Como vede per la prima volta l’esercito che, saltata la città, si era mosso nel nodo tra Milano e Como. Il giorno stesso il Ducato di Milano scopre che si tratta di un esercito composto da almeno venti persone. Lo stato maggiore, allertato, inizia prontamente ad organizzare l’arruolamento di soldati nell’esercito Iterum Rudit Leo di Gabriel_junior, presente quel giorno a Lodi. Anche il Consiglio di Milano viene a conoscenza dei fatti accaduti: un’invasione elvetica era in atto, e servivano tutte le forze necessarie.

Dunque, Milano organizza una forte milizia; il giorno 30 Dicembre, l’esercito nemico, in aggressivo, giunge in capitale. La maggior parte di coloro che stavano cercando di raggiungerla per aiutare, muore nell’intento. La milizia di Milano combatte strenuamente, uccide e ferisce gravemente alcuni nemici. Il giorno 31, l’armata nemica è per nodi. In data 01 Gennaio 1468, l’esercito di Cameliane torna in Capitale. Il generale Gabriel_junior muove direzione Milano, ma non avviene nessuno scontro in quanto l’armata nemica si è spostata in direzione Como, dove si trova tuttora. Nella notte tra il due e il tre gennaio, si ha il primo forte scontro: l’esercito milanese piomba su quello ginevrino, riuscendo a ferita mortale il Generale Cameliane. A succederla, Erik1. Un secondo scontro avviene poi nella notte tra il tre e il quattro gennaio: dopo una lotta all’ultimo sangue, e alcuni nemici feriti, periscono i due generali, il milanese Gabriel_junior, unica perdita, e il ginevrino Erik1. Le armate passano rispettivamente nelle mani di Raganar92 e Kayte.

La via della diplomazia, tentata, è totalmente fallita di fronte alle continue insistenze dell’esercito straniero, quindi null’altro rimane a Milano se non combattere. La rivendicazione di Ginevra è rivolta all'Impero e ai candidati al trono : il vescovo di Ginevra non deve essere nominato a Strasburgo da un cardinale romano. Finché sarà così, nessuna parte dell'Impero sarà al sicuro dai morti. Questa pretesa è del tutto irrilevante per il Ducato di Milano, che vuole solo fermare i combattimenti.

Ma Milano non è sola, l'Impero arriva in aiuto, infatti nella notte tra il quattro e il cinque gennaio l'esercito Regensburger Luchse comandato dal Generale Schnabelchen, giunge in territorio milanese, sferrando un primo attacco, in solitario, contro l'esercito di Ginevra. Il 07 Gennaio l'Impero tenta un secondo attacco, combinato, assieme all'esercito milanese comandato da Ragnar92. Durante questo scontro le perdite milanesi sono state esigue tra i pochi feriti il valoroso Ragnar92, che ha ceduto il posto di comandante al soldato Arbre. L'esercito svizzero è stato sbalzato via dalla città, e sia quello milanese, che quello tedesco, sono riusciti a raggiungere la città di Como.

Oggi, l'esercito ginevrino cammina sulla strada per le Alpi, tra Svitto e Como, affiancato dall'esercito "SPARTA" guidato da Leonit è approvato da Friburgo che si accampa nel sud del cantone primitivo e taglia la via del ritorno ai tedeschi dell'esercito "Löwenwacht" del capitano Daalin.


Tommaso De Leyva per la KAP agenzie Meuse, Saône, Rhône e Po

Ducato di Milano - Ufficio del Portavoce : Comunicazioni dal Consiglio
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