Piazza Italica (AAP) - L’Italia imperiale attraversa una delle fasi più delicate degli ultimi anni dopo una serie di comunicati estremamente duri che hanno fatto precipitare la tensione tra l’Impero, la Repubblica di Venezia e il Regno delle Due Sicilie. Al centro delle preoccupazioni vi è anche il recente dispiegamento di forze mercenarie imperiali a Santa Fiora, considerato da molti un segnale di possibile escalation militare.

La compagnia mercenaria Dark Brotherhood, sotto bandiera savoiarda, è schierata da giovedì nei pressi della frontiera duosiciliana, con l’ordine di “mettere in sicurezza” l’area. Fonti interne confermano che il dispiegamento è stato disposto direttamente dall’Imperatore.

La prima reazione è arrivata da Venezia, che ha definito “delirante” il comunicato imperiale del 23 novembre, accusando l’Impero di distorcere i fatti e di esibire una “morale ipocrita”. Il Doge, Olimpia Oriente Frescobaldi, ha contestato la narrativa imperiale punto per punto, ricordando i presunti rapporti di tolleranza e complicità tra l’Impero e ONE e liquidando lo slogan imperiale “noi siamo noi” con un lapidario “e chi se ne frega”.

Il giorno seguente, il Regno delle Due Sicilie ha pubblicato una replica altrettanto dura. Il Re Mojmír De Fuori ha definito la nota dell’Impero “sconclusionata” e ha accusato la controparte di aver “abbandonato la verità per ripiegare nella menzogna”. Il sovrano ha rigettato l’accusa d’invasione, sostenendo che fu Siena, durante la guerra civile duosiciliana, ad attaccare per prima. Il comunicato elenca inoltre una serie di episodi, dal caso Birger all’affondamento di navi genovesi e francesi, che secondo il Regno dimostrerebbero “ambiguità, complicità e memoria selettiva” da parte imperiale. Particolarmente controverso il riferimento all’affondamento di Shisui, presentato come il frutto di un accordo politico tra l’allora reggente Bossa e il Regno. La conclusione è netta: “L’Impero parla di neutralità, ma noi la chiamiamo per ciò che è: ipocrisia.”

Nelle stesse ore, l’Alleanza Aegis è intervenuta con un avvertimento diretto: qualsiasi attacco di SRING o dell’Impero ai danni del Regno delle Due Sicilie o di Venezia comporterebbe “una risposta militare immediata”, senza ulteriori avvisi. Il comunicato sottolinea che le due potenze della penisola “non sono sole” e mette in guardia l’Impero dal “confondere la diplomazia con la debolezza”.

Secondo diversi osservatori, la combinazione di risposte dure, accuse incrociate e movimenti militari rende la situazione nella penisola estremamente volatile. Un funzionario europeo ha affermato, sotto anonimato, che “la prossima dichiarazione potrebbe essere quella che farà scattare il punto di non ritorno”. L’Impero, per ora, non ha ancora replicato ufficialmente, ma fonti interne parlano di crescente irritazione e di una risposta in fase di valutazione.

Mentre la Dark Brotherhood consolida le proprie posizioni a Santa Fiora e la retorica politica continua a inasprirsi, l’Italia imperiale rimane sospesa in un clima di incertezza, con il rischio concreto che la crisi diplomatica possa trasformarsi in un confronto aperto.

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